Roma.
Pietro (Edoardo Leo) è un bravo ricercatore, un vero studioso, capace e preciso, in balia della vita da precario universitario. A causa di giochi politici, raccomandazioni e baroni poco preparati ma molto (come diciamo a Genova) immanicati, perde l’assegno di ricerca: cosa fare, visto che sa solo studiare ? Semplice, mettere insieme una banda di geni precari e spacciare droga !
L’esordio alla regia di Sydney Sibilia, persona a me sconosciuta, si rivela divertente e frizzante.
La trama è una evidente rielaborazione dell’originale idea di Breaking Bad, adattato alla realtà italiana: c’è un’evidente critica a questa società italiana davvero distorta, dove il merito conta poco e dove, spesso, per sfondare contano di più le amicizie che le qualità; al posto del possibile “polpettone” tanto caro a certa critica, il registro è quello della commedia e a larghi tratti il film è godibile e si ride di gusto (divertentissima la scena della rapina), con dialoghi serrati e ben studiati.
C’è qualche problema nello sviluppo narrativo, forse non all’altezza dell’idea iniziale e della prima mezz’ora del film, però tutto sommato è un film italiano assolutamente da vedere, anche per la presenza di numerosi attori di talento, che in passato hanno già partecipato a produzioni di culto (Boris, Santa Maradona…): un cenno a Valeria Solarino, la cui bellezza mi lascia sempre senza parole, e a Libero De Rienzo, il personaggio certamente più comico dell’intera vicenda.