A soli 57 anni Carlo Mazzacurati ha lasciato questo mondo.
La giusta distanza è uno dei miei film italiani preferiti, in assoluto: lo inserisco nello stesso insieme di capolavori incredibili, è un film davvero notevole, racconta vari temi in maniera puntuale, precisa, anche essenziale. Il toro ? Anch’esso film importante, con due interpretazioni davvero sopra la media. La passione, altro lavoro che mi è piaciuto. Ha contribuito, fra l’altro, alla sceneggiatura di un cult come Marrakech Express, uno dei film più belli sull’amicizia.
Era bravo Mazzacurati. Il cinema italiano di oggi non è più quello leggendario degli anni cinquanta, sessanta e settanta ma ci sono (ahimè, c’erano in questo caso) ancora validi registi, buoni attori, bravi sceneggiatori, purtroppo il grande pubblico preferisce vedere schifezze immonde o puttanate di Rai fiction o Mediaset.
Prendiamo Vesna va veloce: è una storia drammatica, una ragazza dell’Est fugge in Italia e senza soldi, senza lavoro, senza appoggi, finisce per fare la prostituta. Viene accoltellata. Gli uomini che incontra sono quasi tutti spregevoli, tutti tranne uno, un Antonio Albanese forse alla sua prima prova drammatica.
Ma sarebbe un finale troppo bello e poco realistico e infatti non c’è happy end.
Il tono è drammatico ma non è eccessivo: è un dramma “normale”, non serve esagerare per far capire la situazione allo spettatore attento. Non è necessario calcare la mano quando si racconta una storia realistica e ben sceneggiata. Non servono guizzi tecnici clamorosi, fini a loro stessi, Mazzacurati tratteggiava le situazioni con un tono sempre garbato, denunciava senza isterismi, proponeva modelli di vera solidarietà senza dogmi, insomma era uno che sapeva fare cinema.
Buon viaggio.