Mi è tornata voglia di scrivere stasera.
Vi ho già detto che, a mio sommesso avviso, il tennis è una bella metafora della vita ?
Oggi Stanislas Wawrinka ha vinto il Torneo Master 1000 di Montecarlo, contro sua maestà Roger Federer (il migliore di sempre, probabilmente, di sicuro lo sportivo con più stile e classe attualmente in attività).
Fino all’inizio del 2014 Wawrinka era un giocatore dotato di talento ma che, purtroppo, non era mai riuscito ad imporsi davvero: qualche torneo minore (4 “250”), grandi giocate, due epiche partite contro Djokovic negli Slam, tre finali perse nei “1000”, fra cui Madrid e Roma.
Federer – Nadal – Djokovic – Murray, i Fab Four, erano di un altro livello, mai sarebbe riuscito a sconfiggerli in un torneo importante, quando la tensione è alle stelle e solo i migliori vincono.
Questa situazione sicuramente pesava moltissimo sul talentuoso ma mai “arrivato” Stanislas, come si evince da uno stralcio di intervista che vi trascrivo:
“Hai un tatuaggio [una citazione dalla novella «Worstward Ho» scritta da Samuel Beckett nel 1983: «Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better», resa nella traduzione italiana in “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio”, NdT]. Volevo sapere perché l’hai scelta e cosa significa per te.
E’ la mia visione della vita e del tennis. Nel tennis, se non sei Roger o Rafa o Andy o Nole non vinci tanti tornei, perdi sempre. Ma hai bisogno di prendere gli aspetti positivi delle sconfitte, e tornare al lavoro e continuare a giocare. Perché se una sconfitta ti ammazza, è difficile giocare a tennis. E’ semplice.”
E così… ci ha provato ancora… ha vinto l’Australian Open, ha vinto oggi, successi arrivati tardissimo, a 29 anni; successi meritati.
Non bisogna arrendersi mai, bisogna provarci sempre e cercare, per quanto possibile, di limitare i rimpianti: provandoci sempre e comunque, per l’appunto. E’ una filosofia semplice semplice, forse da quattro soldi, ma stasera voglio crederci, in questo periodo ho particolarmente bisogno di crederci.