Irlanda. XVIII° secolo.
Il giovane Redmond Barry è perdutamente innamorato della bella cugina Nora. Quando la giovane è chiesta in sposa da un poco coraggioso militare inglese, il focoso ragazzo chiede soddisfazione e sconfigge il rivale in duello, dovendo necessariamente scappare per lasciar calmarsi le acque.
Inizia così un’incredibile vita piena di avventure, girovagando per l’Europa, con l’unico scopo di entrare nella classe più alta della società, per vivere come un vero gentiluomo. Redmond sarà così soldato, baro, giocatore d’azzardo, spia, fino all’innalzamento a nobile…
Il più premiato film della splendida cinematografia kubrickiana (4 premi Oscar, miglior fotografia, miglior scenografia, migliori costumi e miglior adattamento musicale), Barry Lyndon è semplicemente ed essenzialmente lo sfoggio di bravura e di genio di un maestro : tutto è perfetto in questa pellicola, dalla fotografia ai costumi, dalle musiche alle scenografie, dai dialoghi alle inquadrature, dalla recitazione alla composizione delle scene.
Si potrebbe definire, parafrasando il titolo del blog di un mio amico, un piacere per gli occhi. Le scene sono tutte influenzate ed ispirate da famosi quadri del Seicento e del Settecento, dettagliatamente ripresi e messi di fronte alla cineprese, ennesimo esempio della maniacale perfezione che muoveva uno dei più acclamati maestri della storia del cinema. Addirittura per rendere alla perfezione la luce sprigionata da questi quadri e dalle atmosfere oggetto di questo film in costume, Kubrick chiese alla NASA la realizzazione di particolari lenti e filtri da applicare alle macchine da presa : nulla era lasciato al caso.
Reso ancora più magnifico dalla splendida voce narrante di Romolo Valli (nella versione italiana) questo film rappresenta il fiore all’occhiello di Ryan O’Neill e Marisa Berenson, bellissimi interpreti la cui carriera sembrava sul punto di decollare, senza però mai realmente farlo.
Da vedere e da apprezzare, con lo sguardo stupito e la bocca aperta…