Altra sconfitta, pur lottando e non demeritando. Purtroppo ci siamo svegliati tardi… Bisognerebbe fare un monumento a Palacio.
Il Lecce incredibilmente ha perso col Parma. Incredibile…
Altra sconfitta, pur lottando e non demeritando. Purtroppo ci siamo svegliati tardi… Bisognerebbe fare un monumento a Palacio.
Il Lecce incredibilmente ha perso col Parma. Incredibile…
Dopo quello che è accaduto domenica in Genoa-Siena (che non ho approvato ma ingigantito in maniera assurda dai media, come se questi fossero i problemi su cui indignarsi davvero, non calcioscommesse, corruzione, doping, finanza creativa, solo per rimanere nell’ambito calcistico), cosa si doveva fare ?
Andare a San Siro.
Situazione allucinante nel settore ospiti : eravamo in 40, immersi in uno stadio immenso.
Peccato per il risultato finale e per l’arbitraggio, il Genoa ha fornito una prestazione dignitosa, un miglioramento incredibile rispetto a quanto visto con Malesani (e Marino), un bravo a Gigi De Canio… C’è ancora una piccola speranza…
Roma + Woody Allen = delusione.
L’ultima fatica del mito si rivela piatta e senza brio, un incredibile cast di attori un po’ sprecato per 4 storie che non decollando, non fanno mai ridere davvero, fanno riflettere davvero poco.
Forse l’episodio più simpatico è quello di Tiberi/Cruz/Mastonardi, con camei di Albanese e Scamarcio, tutto il resto è…. noia ?
Comunico a tutti i miei 25 lettori che il blog è ancora vivo e vegeto, anche se vegetano gli articoli nuovi.
E’ un periodo di incredibile mole di lavoro in ufficio, aggravata dalla buona notizia dell’unico buon provvedimento del governo Monti : diminuire la pratica forense a 18 mesi. Questo significa che potrò provare l’esame di Stato nel dicembre di quest’anno, con conseguente periodo di studio pazzo e disperatissimo.
Il tempo libero è sempre meno, e pochissime sono state le visioni cinematografiche. L’unico film visto nel periodo è “Il destino nel nome” , una coproduzione indiano-statunitense, della regista Nair, che infila in un calderone parecchie tematiche interessanti, senza approfondirne nemmeno una. Occasione mancata. Ho scoperto nell’occasione che oltre a Bollywood ed Hollywood esiste anche Kollywood, in lingua tamil. Non si finisce mai di imparare…
Sul fronte libri sto leggendo “La neve dell’ammiraglio” di Alvaro Mutis, che a prima vista sembra un grandissimo testo. A breve recensirò, anche se il post su Mutis è stato l’unico a non essere stato commentato. E’ un peccato. Un grande autore Mutis.
La morte del calciatore Piermario Morosini durante una partita di calcio di serie B mi ha profondamente colpito.
Mi sembra davvero incredibile che ad un giovane atleta, controllato regolarmente, forte, possa accadere ciò. La vita è davvero un terno al lotto…
Ennesima scialba prestazione, di fronte ad una squadra già retrocessa offriamo il peggior calcio della serie A.
Al momento meritiamo di retrocedere, bisogna iniziare a farsene una ragione. Che poi, la retrocessione, non sarebbe nemmeno quella tragedia : potrebbe portare un bella pulizia allo stadio, eliminando gli elementi che al primo passaggio sbagliato sono bestemmie, mai un applauso, mai un coro, un grido di incitamento, solo insulti, celati da sfumature razziste (i giocatori dell’Est sono tutti zingari), omofobe (frocio, buliccio e varianti) e malcelato compiacimento nella sconfitta per poter dire “l’avevo detto”.
Purtroppo questo pecorame non se la prende con il vero responsabile di questa pessima annata e di tante mezze delusioni nel corso degli anni, di colui che mira esclusivamente al suo tornaconto economico, utilizzando il Genoa per entrare nei salotti che contano, per fare affari extra calcistici, per guadagnare mercanteggiando i giocatori.
Sono gli stessi che fino a Gennaio inneggiavano al loro Ducetto, arrogante, ignorante (uno che in tre anni non riesce nemmeno a pronunciare correttamente il nome del giocatore più forte e famoso in squadra), senza scrupoli. Se proponevi una critica eri un doriano, un buliccio, forse anche un negro, certamente irriconoscente, come se la dignità e il pensiero si potessero acquistare e vendere.
Questo mi delude di più : questo clima allucinante allo stadio, questa gente probabilmente frustrata dalla vita che allo stadio si sfoga, facendo emergere la sua essenza : intollerante, ignorante, forte del numero sputa, insulta tutti. Che poi se sei tifoso e vai allo stadio devi semplicemente fare una cosa nei 90′ minuti : incitare la squadra. Per le critiche, anche aspre, c’è spazio dal primo minuto dopo la fine del match al primo minuto prima dell’inizio della partita successiva.
Quando eravamo in B, con squadre davvero oscene, c’era più allegria e gioia allo stadio. E meno stronzi. Si cantava di più e si insultava di meno la squadra.
Ennesima produzione letteraria dell’ex magistrato – politico – saggista – scrittore Gianrico Carofiglio. A differenza di tanti altri tuttologi, come Volo, Carofiglio sa scrivere bene e pur non innovando o stupendo riesce sempre a confezionare romanzi interessanti, con attenzione alla psicologia dei personaggi e tanti buoni consigli su cosa leggere, vedere, ascoltare. Anche fuori dalla serie dell’Avv. Guerrieri, mito di moltissimi operatori del diritto, che vedono nel personaggio un loro alter ego migliore, più bravo – più affascinante – più interessante, l’autore barese si conferma. Da leggere. Fra l’altro è il primo libro che leggo sul libro elettronico – che regalai a suo tempo a mia sorella -. Un’esperienza tutto sommato positiva, sto diventanto tecnologico (e i libri costano parecchio meno che quelli cartacei…).
Il film narra alcune vicende italiane antecedenti e successive alla strage di Piazza Fontana a Milano, concludendosi con l’assassinio del commissario Calabresi.
Ben girato, con 2 fra i migliori attori italiani (Favino e Mastandrea), interessante punto di vista su quegli anni così difficili e ancora oggi “non condivisi”. Personalmente mi ha incuriosito e interessato, voglio approfondire la questione con calma, leggendo e studiando.
Un ottimo lavoro italiano. Da vedere. Ottimo cast di contorno (Gifuni, Colangeli, la Chiatti).
Visto con un paio di amici che non conoscevano le vicende (aspetto abbastanza comune, non conoscere nemmeno a grandi linee la storia d’Italia), si sono lamentati dell’oscurità di qualche passaggio e del fatto che il racconto presupponesse una conoscenza abbastanza alta per essere apprezzato al volo…