Si riprende il 4 settembre… e si riparlerà soprattutto di cinema, argomento che trascuro spesso con l’arrivo del gran caldo !
Buone ferie !
Si riprende il 4 settembre… e si riparlerà soprattutto di cinema, argomento che trascuro spesso con l’arrivo del gran caldo !
Buone ferie !
Giochi ricchi di protagonisti quelli appena conclusi a Londra.
Su tutti certamente Usain Bolt, di nuovo tricampione (100-200-4×100), vittorie ancora più importanti per l’affacciarsi sulla scena mondiale di un nuovo campione, Blake, anch’egli giamaicano. Bolt giganteggia non solo per la sua bravura, la sua velocità e la sua tecnica perfetta di corsa ma anche per il suo istrionismo e il suo essere star : un mito.
Il britannico-somalo Mo Farah, vincitore di 5.000 e 10.000, con l’inno cantato da tutto lo stadio Olimpico : un perfetto esempio di questa Gran Bretagna cosmopolita (come la sua capitale) e del ruolo dello sport nell’integrazione.
L’americano Michael Phelps, nuovo recordman come numero di medaglie conquistate ai Giochi, in un’epoca dove la concorrenza è spietata, vincere di continuo per 8 anni è un’impresa al limite dell’impossibile.
Per l’Italia il simbolo potrebbe essere Valentina Vezzali, la porta bandiera, che torna con un bronzo nella gara individuale (non scende dal podio dal 1996, con 3 titoli) e un oro in quella a squadre (con le sue colleghe, oro e argento nell’individuale). Fra l’altro la Vezzali ha gareggiato il giorno successivo alla cerimonia di apertura e ha comunque portato la bandiera. La Pellegrini praticamente ha rifiutato questo onore, per poi concludere con risultati pessimi : due stili diversi.
Da segnalare, negli sport di squadra, una clamorosa rimonta della Russia nella pallavolo, quando ormai aveva già perso la finale contro il Brasile, e un’ottima Spagna nella pallacanestro maschile, che perde di misura contro il celebrato Dream Team Usa.
Esaltanti gli azzurri del tiro (Jessica Rossi e Campani su tutti e non dimentichiamo gli arcieri), della boxe (con un magistrale Cammarelle, grande atleta ingiustamente penalizzato in finale) e delle competizioni di scherma. Se scoppiasse una guerra medievale l’Italia tornerebbe al ruolo di super potenza…
Un particolare cenno al bronzo di Fabrizio Donato nel salto triplo, un vero coronamento di una carriera onesta e sempre a livelli più che medi. Bravo, a 36 anni !
E così si è chiusa la trentesima edizione dei giochi olimpici.
Fin da bambino ho sempre amato questo evento, ben più dei mondiali di calcio. Tantissime discipline definite “minori” (solo perchè meno remunerative per i praticanti, forse) e altamente entusiasmanti, sfide epiche, record battuti, grande competizione e un fair play ben maggiore di quello che ci propina il mondo del calcio, un “mondo” apparentemente più pulito (basti pensare a Schwazer, che ha sbagliato e deve essere radiato, e al suo linciaggio, in confronto ai calciatori che si vendono le partite, si dopano, e alle squadre guidate da veri e proprio delinquenti).
Le arti marziali, ad esempio. Sfide tiratissime e anche violente, al cui termine gli atleti si stringono la mano in maniera sincera, dove c’è un fair play reale e sentito.
Ora siamo noi appassionati di sport a dover investire un po’ del nostro tempo ( e del nostro denaro ) e continuare a sostenere gli sport minori, praticarli, spingere a farlo, fare pubblicità. Che non sia, di nuovo per 4 anni, solo calcio, calcio e calcio…
Ho trovato la mia nuova “zona” preferita di Roma : i quartieri di Sant’Eustachio e Parione (se il nome è corretto, mi sono affidato a Wikipedia). Campo de’ Fiori, Piazza Farnese, Piazza Santa Barbara (con mangiata dal filettaro), la libreria con letteratura da viaggio… meno turisti, più abitanti, atmosfera più vera, con vicoli e quant’altro…
Non mi ricordavo quanto fosse splendida questa città.
Una simile densità di monumenti, chiese, musei, palazzi storici è incredibile. Vedute magnifiche, grande arte, gastronomia ottima. Fantastica e magnifica città, che potrebbe essere ancora più bella e vivibile con un’amministrazione migliore, più accurata, più attenta al dettaglio e al servizio…
A proposito di ciò, ho trovato forse una città che come trasporto pubblico rivaleggia con Genova, nella classifica delle peggiori gestioni di aziende pubbliche. Aspettare 35 minuti un autobus alle 13 di lunedì e poi veder passare 3 autobus della stessa linea uno dietro l’altro, non ha prezzo.